Informativa criteri di assegnazione temporanea direttivi

05.06.2014 – Informativa criteri di assegnazione temporanea direttivi

 

Autonomie Locali – Nota unitaria alla VII Commissione – Audizione Senato DDL 1260

 Signor Presidente, onorevoli componenti della VII Commissione, esprimiamo un sentito ringraziamento per l’opportunità che ci viene data di poter rappresentare le nostre osservazioni e proposte alla luce del nostro impegno nella rappresentanza del personale impegnato quotidianamente nella garanzia del diritto all’apprendimento dei bambini nella fascia 0 6 anni.
Un contributo alla costruzione di una norma così importante che affronta in chiave moderna e lungimirante, l’investimento più importante che uno Stato possa fare, quello sull’infanzia. Una scelta stimolata, tra l’altro, anche dall’Unione Europea, nell’ottica di esperienze maturate e consolidate in altri paesi che hanno saputo valorizzare la formazione dell’individuo sin dalla primissima infanzia, quella compresa tra i zero e i tre anni.
Le persone che rappresentiamo sono dipendenti del sistema delle Autonomie locali, nonché del vasto mondo di imprese private che insistono sul settore in questione: insieme rappresentano la fetta più importante di occupazione nel sistema dei nidi, nonché una fetta significativa dell’occupazione delle scuole dell’infanzia.
La profonda crisi che ha colpito il sistema delle Autonomie ci ha visto in troppe situazioni nella concreta difficoltà di difendere la qualità dei servizi, nonché il mantenimento dei livelli occupazionali e ciò ci ha portato nelle diverse occasioni di confronto istituzionale a far emergere il tema del diritto all’apprendimento dei bambini come una vera e propria emergenza.
L’obiettivo di inserire il sistema integrato in un quadro normativo chiaro rappresenta un indiscutibile elemento di innovazione che condividiamo anche nell’ottica di far uscire il settore da questa situazione di emergenza.
Condividiamo l’opportunità di fare uscire, attraverso la proposta in esame, il nostro Paese da una condizione di profonda arretratezza rispetto al resto d’Europa. Serve un piano di interventi dedicati soprattutto al superamento dei profondi squilibri territoriali nell’offerta di questi servizi, spesso aggravata da un sistema di vincoli che ne ha reso impossibile l’espansione.
Due sono gli elementi che ci sentiamo di sottolineare come elementi di maggiore innovazione: 
1. vengono finalmente tracciati i livelli essenziali per il Governo pubblico del sistema integrato 0-6. Questo significa spingere l’Italia a raggiungere il 33% dei nidi e la generalizzazione della scuola dell’infanzia, da un punto di vista “quantitativo”, ma anche di fornire a tutto il territorio nazionale un sistema di qualità;
2. viene riequilibrato il sistema di finanziamento attraverso l’accordo nella Conferenza Stato Regioni, con un meccanismo di “quota capitaria” cofinanziata da Stato, Regioni, Enti Locali.
Al pari, vogliamo però segnalare due punti sui quali chiediamo garanzie ulteriori nella proposta di legge:
1.       nel rispetto della compartecipazione nel settore di soggetti pubblico/privati, per il raggiungimento comunque dei prospettici parametri stabiliti nel ddL (33% di copertura della popolazione e almeno il 75% dei territori comunali) è necessario dare preferenza allo sviluppo di ulteriori strutture pubbliche le quali, non dovendo garantire margini di profitto come invece avviene per i privati, consentono di ridurre i costi medi su base regionale sui quali è calcolata la compartecipazione delle famiglie (sino al 20%);
2.       è necessario un aumento del finanziamento garantito dallo Stato a copertura dei costi per alleggerire il carico fiscale sui cittadini, evitando l’aumento dell’imposta fissa di bollo e, soprattutto, il carico sugli enti locali e sulle famiglie. Questo sarebbe possibile attraverso:
a.       l’incremento delle risorse provenienti dai giochi pubblici gestiti dai Monopoli di Stato
b.       le risorse provenienti dalla lotta all’evasione
 
Riteniamo che un provvedimento di questa natura possa rappresentare anche una straordinaria opportunità per qualificare al meglio il mondo del lavoro che rappresentiamo. Questo settore, infatti, è caratterizzato da una fortissima presenza di rapporti di lavoro precario, nonché di dumping contrattuale giocato sulla ricerca di CCNL sempre più economici. La regolamentazione del settore può, invece, fornire al personale del settore non solo un sistema di tutele ed un livello salariale uniforme, ma anche la necessaria valorizzazione dell’attività svolta e della professionalità acquisita. In particolare, è la stessa relazione illustrativa del ddL che richiama le disparità esistenti in questo settore. A tal proposito, si sottolinea la necessità di delineate, nel testo, anche le concrete modalità attraverso le quali ottenere tale apprezzabile risultato.
È un bene uniformare la qualificazione universitaria del personale educativo di tutti servizi del sistema integrato per l’infanzia, contemplando quest’esigenza con la valorizzazione del personale in servizio e i candidati alle selezioni che hanno conseguito il diploma di scuola magistrale e Istituto Magistrale sino al 2002 ( come è oggi).
Riteniamo, infine, fondamentale integrare nei prossimi anni le risorse stanziate favorendo nel sistema di investimenti la gestione pubblica e valorizzando il rapporto con il territorio. Per far questo c’è la necessità di ridefinire il ruolo delle Regioni per renderlo più “cogente” e attivo, evitando il rischio di riservargli  un’azione passiva di recepimento e di mero controllo di quanto invece i Comuni da una parte e le USR dall’altra svolgono rispetto al sistema integrato. L’occasione del processo di riordino istituzionale avviato con la legge 56/2014 può contribuire alla migliore attribuzione delle funzioni.
 


 

Resoconto incontro elisoccorso 03.06

05.06.2014 – Di seguito il resoconto di Alberto Postiglione che ha partecipato al confronto con l’Amministrazione sul nuovo servizio di Elisoccorso.

 

 

 
 
dipartimento delle Finanze – richiesta di incontro unitaria

 Roma, 05 giugno 2014
 
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze
DF – Capo Dipartimento
Direttore Generale
Dr.ssa Fabrizia LA PECORELLA

Ministero dell’Economia e delle Finanze
DF – DGT
Dirigente Generale
Dr. Fiorenzo SIRIANNI

Ministero dell’Economia e delle Finanze
DAG – Responsabile Relazioni Sindacali
Dirigente
Dr. Michele NARDONE

Oggetto: Richiesta di incontro.

Preso atto della legge delega al Governo n° 23/2014 recante disposizioni per un sistema più equo, trasparente ed orientato alla crescita e della proposta di modifica dell’art. 10 della stessa da parte del Consiglio di Presidenza di Giustizia Tributaria, le scriventi OO.SS. chiedono un urgente incontro in proposito.
In riferimento a quanto sopra descritto vorremmo conoscere la posizione dell’Amministrazione in merito ad un provvedimento di proposta che riguarda un aspetto organizzativo del personale delle Commissioni Tributarie.
Inoltre nell’ambito della stessa riunione avremmo la necessità di avere conoscenza in merito all’iter burocratico in cui versa il contributo unificato
In attesa di riscontro alla presente si porgono distinti saluti.

    FP CGIL                CISL FP                    UILPA
Daniele NOLA      Paolo BONOMO      Andrea G. BORDINI

 

 
 
 

27 giugno- " il Comitato per le Pari opportunità incontra le Consigliere di Parità".

nota Fp Cgil al Capo del DGM sulla riunione del 28 maggio 2014.

 
 
Incontro con il Segretario Generale dott. Mauro Bonaretti del 30 u.s.

 
COMUNICATO AL PERSONALE
 

Il 30 giugno u.s. si è svolto un cordiale incontro tra le OO.SS. e l’ Amministrazione, presente con il Segretario Generale dott. Mauro Bonaretti, il capo del personale d.ssa Paola D’Avena.
A detta del S.G. l’incontro si è reso necessario per il malumore che serpeggiava tra le OO.SS. pronte, tra l’altro, a dichiarare lo stato di agitazione sulle numerose problematiche irrisolte della Presidenza stessa.
 
E’ stato una convocazione senza O.d.G. , ma i temi da dibattere erano all’evidenza di tutti, infatti il Segretario Generale ha voluto subito tranquillizzare le sigle sindacali che non ci sarà nessun trasferimento di strutture e personale dalla PCM a strutture ministeriali, bensì è presumibile che si dia luogo ad una serie di accorpamenti di servizi all’interno della Presidenza salvaguardando il personale di ruolo, creando delle macro-aree.
 
Questa O.S. ha ribadito ancora una volta che sarebbe opportuno e necessario giungere ad un accordo sulla mobilità anche e soprattutto a  salvaguardia e tutela dei diritti del personale.
 
Come si può facilmente immaginare, la parte più spinosa dell’incontro è stata la questione relativa alle graduatorie del concorso ( …senza fine ), l’Amministrazione sembra intenzionata a ricorrere al parere del Consiglio di Stato, che sembra ancora una volta la strada per non risolvere il problema e che produrrà invece, ancora ricorsi su ricorsi!!!
Abbiamo provocatoriamente, ma non troppo, proposto un tavolo tecnico bilaterale  ( che utilizzi il tempo necessario ) per verificare tutti i titoli dichiarati.
Alla fine si è concordato Amministrazione e OO.SS. di approfondire la questione con un incontro ad hoc.
E’ stato rimandato ad un ulteriore incontro l’approfondimento delle tematiche sul futuro della SNA, anche per far chiarezza sulle allarmanti notizie giornalistiche che riferiscono di una chiusura imminente delle sedi periferiche.
Si è deciso d’incontrarsi quanto prima per ulteriori approfondimenti.
 
Inoltre si è sollecitata l’Amministrazione a regolarizzare e mettere a regime l’istituto delle Borse di studio e della concessione dei sussidi al personale che ne abbia diritto.
 
Infine sulla Dirigenza, abbiamo ribadito la necessità e l’utilità di affidare gli incarichi dirigenziali al personale di ruolo della PCM.
Abbiamo sollecitato il Segr. Generale a conferire gli incarichi ai dirigenti di ruolo che ne sono ancora sprovvisti, e pare ci sia la disponibilità dell’Amministrazione ad assolvere questo compito entro pochi giorni.
 
Vi terremo informati sull’evolversi delle vicende, e la FPCGIL  vigilerà affinché non vengano lesi i Diritti di tutte le lavoratrici e lavoratori.
 
Roma, 4 giugno 2014
 

p. la FPCGIL/ PCM
Gianni Massimiani
 
 

 

 
 
 

 
 
Pensione Integrativa P.I. – Si fondono Perseo e Sirio. CGILCISLUIL: risparmi ed ottimizzazione delle risorse

 
Comunicato Stampa FPCGIL, CISLFP, UILFPL e UILPA

Roma, 30 maggio 2014

“L’unione fa la forza, anche nel settore della previdenza complementare pubblica”. Questo il commento di FPCGIL, CISLFP, UILFPL e UILPA. Sirio e Perseo, i fondi pensione del pubblico impiego insieme a Espero, si stanno fondendo, dando vita a un unico fondo di categoria dedicato ai lavoratori di Regioni, Enti locali, Sanità, Ministeri, Enac e Cnel.
“Bene, dunque, la scelta della fusione di Perseo e Sirio, che risponde anche all’esigenza di abbattimento dei costi di gestione, rendendo l’adesione ancora più favorevole, pur considerando che la quota associativa attuale è di 16 euro per Perseo e 20 per Sirio, tra le più basse nel settore” prosegue la nota “fin qui, la strada non è stata semplice per i due fondi, complice l’incertezza occupazionale, il bisogno di reperire risorse aggiuntive per far fronte alle esigenze familiari e l’attesa economica negativa, anche se siamo fiduciosi perché il flusso delle adesioni è più che raddoppiato tra gli ultimi mesi del 2013 e il primo quadrimestre del 2014”.
“L’adesione ai fondi di previdenza complementare è fondamentale soprattutto per i giovani. Il rapporto fra la pensione e l’ultima retribuzione tenderà a diminuire dall’80% circa di oggi fino al 50-60%. Ciò significa che senza la previdenza complementare lo standard di vita di persone e famiglie, già messo a dura prova dalla crisi, potrebbe risultare compromesso. I fondi rappresentano dunque un’opportunità importante per assicurare ai dipendenti pubblici un reddito adeguato anche dopo l’uscita dal lavoro. Tutti i lavoratori, inoltre, indipendentemente dall’anzianità lavorativa, potranno trarre benefici non solo di natura contributiva ma anche fiscale dall’adesione volontaria al fondo, perché comporterà un obbligo contributivo ripartito fra amministrazioni e lavoratori”.
“Per questo – concludono le quattro organizzazioni di categoria – saremo sempre impegnati a portare avanti un’adeguata campagna informativa e di adesione rispetto ad una conquista che abbiamo conquistato con fatica e con la forza dell’ascolto delle esigenze dei lavoratori”.

 

 

 
 
Documento del coordinamento su misura della messa alla prova e situazione UEPE –

                                                      
          Dopo anni di costante e pressante enfatizzazione del problema “sicurezza” e di strumentalizzazione del carcere come unica risposta  ai problemi della devianza e della nostra società, abbiamo salutato con soddisfazione il cambiamento delle politiche in materia di esecuzione della pena che ha visto potenziare le misure alternative al carcere e le sanzioni sostitutive.
         Purtroppo constatiamo che a tali innovazioni, dettate dalle recenti normative, l’ultima in termini temporali è la legge 67 del 28 aprile 2014, non corrispondono ad oggi quegli interventi amministrativi ed organizzativi richiesti da tempo e atti a potenziare e a valorizzare  il sistema dell’esecuzione penale esterna, contesto istituzionale   cui  è affidato il compito di applicazione della norma in questione.
         Un compito delicato e complesso che fin da subito negli Uffici EPE sta comportando evidenziandole ulteriormente, significative e numerose problematiche gestionali, organizzative  ed operative, che mai affrontate né risolte nel corso degli anni, rischiano di compromettere la piena attuazione della norma e soprattutto di paralizzare l’intero sistema dell’esecuzione penale esterna.
         In questa fase di profonda e significativa  innovazione del sistema penale, tutte le professionalità del settore (assistenti sociali, personale tecnico-amministrativo e dirigenti uepe) stanno rappresentando forti preoccupazioni riguardo la  tenuta del sistema  che risente di anni di mortificante  ed assordante silenzio da parte dell’amministrazione  penitenziaria incapace di offrire risposte alle innumerevoli richieste di riorganizzazione  e di valorizzazione del sistema che allo stato sembra destinato ad un inesorabile declino.  
         Ci aspettavamo che almeno questa volta, in virtù  di tali recenti scelte l’amministrazione penitenziaria contestualmente procedesse, come previsto dall’art. 7 della legge in questione, ad un potenziamento delle risorse professionali e strumentali  dell’Area Penale Esterna, settore strategico per la realizzazione di quelle politiche.
         Assistiamo invece ancora una volta all’assenza totale di un progetto organico di riforma strutturale del sistema  e  all’annuncio di previsti ulteriori  tagli delle dotazioni organiche che per il settore, già fortemente provato dalla grave carenza di organico (ca.1000 unità ), dalla mancanza di turn-over e di assunzioni (le ultime risalgono a oltre dieci anni fa), risulterebbero devastanti.
         Abbiamo visto in questi ultimi anni ridurre inoltre a pochissime unità il numero dei  dirigenti U.E.P.E (uffici di esecuzione penale esterna) e avvicendarsi  alla Direzione Generale  Esecuzione Penale  Esterna dirigenti prossimi al pensionamento e privi di un’ adeguata conoscenza delle peculiarità tecniche e organizzative specifiche del settore .
         Abbiamo visto interrompere il processo di decentramento degli U.E.P.E sul territorio  e  collocare  alcuni Uffici presso gli  Istituti di pena,  in netto contrasto con la previsione normativa che li ha voluti ubicare distintamente  sia dal carcere che dagli Uffici giudiziari.
         Gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna  hanno acquisito in questi ultimi tempi  sempre maggiori  competenze in ordine  agli  interventi  da svolgere nei confronti dei condannati  e, diversamente dagli altri  soggetti che costituiscono il  sistema dell’esecuzione penale (Istituti penitenziari e Uffici di Sorveglianza), svolgono le loro funzioni non esclusivamente nella propria sede. Infatti la peculiarità istituzionale richiesta agli U.E.P.E  è quella della prossimità all’utenza  e alle articolazioni del territorio  per progettare e realizzare il trattamento  dei condannati ammessi alle misure alternative alla carcerazione.
         L’introduzione della “messa alla prova per gli adulti” non smentisce questo orientamento, anzi, lo incrementa e lo rafforza. Ci chiediamo e chiediamo quindi, perché  non è stato previsto di rinforzare gli organici degli UEPE?
Ribadiamo, infine,  quanto già espresso, ovvero che tali riforme innovative nel nostro sistema penale sono assolutamente  necessarie per riportare il paese ad un livello di civiltà e di legalità al pari di altri stati europei ma gli atti necessari alla loro piena attuazione  non si possono improvvisare né possono essere a costo zero anzi alcuni aspetti meriterebbero una riflessione ed una analisi più approfondita e condivisa per non inficiarne il risultato:
–  la valorizzazione dell’area penale esterna ed il suo potenziamento
–  l’ascolto del “sapere operativo”  si pensi anche alla lunga esperienza  in materia di “messa alla prova” dei colleghi degli U.S.S.M.- giustizia minorile-
–  la promozione dell’ esecuzione penale alternativa al carcere presso i cittadini e le articolazioni degli enti locali che non può essere realizzata in  solitudine dagli  operatori degli U.E.P.E.  con i pochi mezzi messi a disposizione dall’Amministrazione Penitenziaria
–  l’unificazione e la razionalizzazione delle convenzioni con gli Enti Locali per il Lavoro di Pubblica Utilità,  per evitare che il rischio che questo tipo di sanzione non si trasformi in onere anziché opportunità per la comunità locale  
–  la stanziamento di risorse per l’istituzione di Servizi rivolti alle vittime del reato e per lo sviluppo della mediazione penale affinché possano costruire insieme agli U.E.P.E il percorso di riparazione del danno  previsto dalla messa alla prova. 
  

 Per noi e per chi lavora  in prima linea  nel contesto  è forte la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un momento decisivo per il futuro del nostro sistema penale; pertanto alla urgente  richiesta di adeguare le risorse umane e strumentali necessarie alla realizzazione del progetto in questione chiediamo  sulle questione esposte un opportuno confronto  al fine di dare il giusto spazio al  sapere operativo  dei lavoratori  nel processo di riforma del  sistema dell’esecuzione della pena.
 

Il coordinamento nazionale
Penitenziari C. Ministeri
 

 

 

 
 
Pa, Cgil Cisl Uil a ministro Madia: pronti alla sfida sulle risorse per i contratti

 
 Comunicato stampa Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil Pa

“Superare ingiustizia. Efficienza e qualità si fanno insieme ai lavoratori”

Roma, 27 maggio 2014
“Siamo pronti alla sfida sulle risorse per il rinnovo dei contratti. E presenteremo le proposte dei lavoratori per cambiare davvero la pubblica amministrazione, migliorando i servizi e recuperando risparmi per retribuire meglio chi lavora al servizio delle comunità”, così Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, rispondono al ministro Marianna Madia intervenuta oggi a Forum Pa.
“Cinque anni di blocco dei contratti, dieci di limitazione del turn-over e cattivo utilizzo della flessibilità sono vere ingiustizie ai danni non solo dei lavoratori, ma anche di cittadini e imprese. Bene che il ministro lo riconosca, ora si tratta di cambiare totalmente approccio: attraverso la riorganizzazione, l’innovazione, la scommessa sulle competenze. E attraverso un coinvolgimento vero dei lavoratori, che vada oltre il sondaggio d’opinione”.
Le federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil, dopo la tornata di assemblee di venerdì scorso e il lancio del sito web unitario www.cgilcisluilfp.it con le risposte ai 44 punti di Renzi, preparano ora una proposta organica di riforma da presentare al Governo: “Lotta all’evasione fiscale e alla corruzione sono priorità che indichiamo da tempo” proseguono i quattro segretari generali. “Ma il salto vero è riorganizzare l’intero sistema dei servizi pubblici, a livello centrale e nei singoli enti. Snellire i livelli, eliminare duplicazioni e sovrapposizioni di funzioni, associare i comuni, centralizzare gli acquisti, tagliare le società partecipate che non producono servizi. E poi digitalizzare i processi, cambiare l’organizzazione del lavoro, sfrondare la burocrazia delle norme. E’ qui che vanno cercate le risorse per rinnovare i contratti di lavoro e per un cambio generazionale che porti giovani e nuove competenze nella Pa. Con più velocità e più qualità nei servizi ai cittadini”.
“Se il governo intende sfidarci su questo terreno, siamo pronti” concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Attili.  “Come sono pronti i lavoratori pubblici, che vogliono tornare al centro del cambiamento. A partire dal rinnovo del contratto”.
 
 

 

 

 
 
RiformaPa: Dire e Ansa su consultazione, citano il tweet della Fp-Cgil

 
PA. FP CGIL: RICHIESTA CONTRATTO PRIMA TRA LE MAIL A MADIA

(DIRE) Roma, 4 giu. – La risposta ‘Renzi rinnova il mio
contratto’ lanciata da Fp Cgil Cisl e Uil e’ la prima tra quelle
ricevute da rivoluzione@governo.it. Lo riferisce la Fp su
Twitter, informando che la richiesta di riaprire la trattativa
per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici e’ oggetto
di 9.765 mail su 39.343.
 (Tar/ Dire)
12: 01 04-06-14

P.a.: 39mila mail riforma, un terzo chiede rinnovo contratto
Tra proposte si va da rinnovamento generazionale a stop sprechi
 (ANSA) – ROMA, 4 GIU – Numerose e-mail inviate all’account
rivoluzione@governo.it, nell’ambito della consultazione pubblica
in vista della riforma della Pa, fanno riferimento al rinnovo
del contratto per i dipendenti pubblici. Tra le 39.343 proposte
raccolte, al primo posto si piazza infatti la richiesta “Renzi
rinnova il mio contratto” lanciata dai sindacati di categoria
Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa (e dagli stessi ribattezzata
come 45/o punto), con 9.765 e-mail. Si aggiungono altre 3.326
e-mail “Sblocco contratti”: in totale, quindi, 13.091 su questo
punto, un terzo del totale. E poi 1.038 e-mail “Software libero
e gratuito nella Pa” e 1.489 e-mail “Segretari comunali”. Si
tratta, sottolinea lo stesso dipartimento della funzione
pubblica, di diverse “petizioni”, in molti casi non legate ai 44
punti della consultazione.
 “Al netto delle mail suscitate da petizioni organizzate”, si
legge ancora nel report pubblicato online, se si prendono in
considerazione i tre grandi temi suggeriti dalla lettera aperta,
indirizzata dal presidente del Consiglio e dal ministro della Pa
Marianna Madia ai dipendenti pubblici e ai cittadini, prevale
l’attenzione per le persone e il rinnovamento generazionale
della Pa, seguito dall’esigenza di combattere gli sprechi, per
chiudere con le riflessioni sugli Open data, la trasparenza e la
Pa digitale.
 Se si prendono invece i singoli punti, quelli piu’ menzionati
sono in ordine: eliminazione dell’obbligo di iscrizione alle
camere di commercio; abrogazione dell’istituto del trattenimento
in servizio, sono oltre 10.000 posti in piu’ per giovani nella
Pa, a costo zero; modifica dell’istituto della mobilita’
volontaria e obbligatoria; valutazione dei risultati fatta
seriamente e retribuzione di risultato erogata anche in funzione
dell’andamento dell’economia; riduzione del 50% del monte ore
dei permessi sindacali nel pubblico impiego; possibilita’ di
licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico,
oltre un termine; introduzione del ruolo unico della dirigenza;
agevolazione del part-time; riorganizzazione della presenza
dello stato sul territorio; conciliazione dei tempi di vita e di
lavoro, asili nido nelle amministrazioni. (ANSA).

 MRG
04-GIU-14 12:03 NNNN

 

 

Resoconto incontro sindacale del giorno 3 Giugno 2014 su Elisoccorso e Unità Cinofile – Comunicato.

04.06.2014 – Resoconto incontro sindacale del giorno 3 Giugno 2014 su Elisoccorso e Unità Cinofile – Comunicato

 

 
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